Ed eccomi a Tulum.
Sono arrivata qua il 29 febbraio, giorno particolare nel nostro calendario (giorno che appare ogni 4 anni). Inoltre in numerologia il numero 29 è composto dal 2 che è connesso all’energia femminile e simboleggia la creatività, l’intuizione, e dal numero 9 che rappresenta l’amore universale (9 è 3 volte sacro), la ricerca della propria missione divina, il sapere acquisito attraverso l’esperienza, il sacrificio e la rinuncia.

Wow!…penso io.

Ho fatto alcune riflessioni.
Sono grata di questo viaggio che sto facendo qua e in questo momento della mia vita.
Sono grata per aver avuto il coraggio di farlo.
Grata a Chiara per avermi dato la possibilità di essere qua con lei.
Grata al mio lavoro che mi ha permesso di stare tranquilla dal punto di vista economico e potermi permettere tutto ciò.
Grata alla mia famiglia per avermi sostenuto.
Lo so, l’ho già detto tante volte, ma ultimamente sto comprendendo appieno il forte potere della gratitudine, e cerco di applicarlo spesso.

Detto ciò… com’è Tulum?
Appena arrivata qua ho avuto un piccolo shock, nel senso che venivo da 2 settimane di vita tranquilla a Mazunte, ritmi lenti, tutto a misura d’uomo e a portata di mano…tutto raggiungibile a piedi, spiagge deserte.. insomma ero entrata in una routine quotidiana che mi piaceva moltissimo.
Ma d’altra parte questo viaggio per me rappresenta anche una sfida e una continua uscita dalla zona di comfort, e Mazunte era entrata decisamente troppo nella mia zona di agio.
Quindi, benvenuta Tulum!
Tulum è una città molto più grande di Mazunte, le distanze sono molto dilatate. La nostra casa (mia e di Chiara) è in centro e ben 7 Km ci separano dalla spiaggia più vicina. Quindi decidiamo di prendere a noleggio una bicicletta…
Per dire che qualcosa è facile si usa dire “è come andare in bicicletta”.
Non qui. Le biciclette non hanno i freni. Quindi per frenare è necessario pedalare lentamente in senso contrario. Sembra facile, ma vi assicuro che mi ci è voluto un po’ per abituarmi. Inoltre le strade sono molto trafficate.
Diciamo che dopo 2 giorni mi sono ambientata e con Chiara abbiamo deciso di esplorare la città, le spiagge e le rovine Maya.

Dalla cima della Piramide Maya a Muyl

Le rovine Maya di Tulum sono state il nostro primo approccio alle rovine Maya. Sono da sempre appassionata di archeologia, e quindi appena le ho viste ho avuto una reazione di stupore e meraviglia. Sento sempre moltissima energia in questi luoghi ricchi di storia e di un passato forte e potente. Inoltre questo tipo di rovine è ricco di spiritualità, di riti magici ancestrali, e questa energia si sente tutta. La particolarità di queste rovine sta nell’essere a picco sul mare e quindi sono molto suggestive. In seguito abbiamo esplorato altri siti archeologici Maya che mi hanno affascinato anche di più. Il sito di Muyil ad esempio, a pochi Km da Tulum (raggiunto in bicicletta): le rovine sono immerse nella giungla tropicale e quindi ci si addentra in un ambiente magico. Vi sono poi le rovine di Cobà, distanti 40-45 minuti in macchina da Tulum: uniche nel loro genere perchè è possibile scalare la piramide principale, con una vista mozzafiato su tutta la foresta.

Oltre alle rovine, qui a Tulum è possibile esplorare i cenote, parola che deriva direttamente dalla lingua Maya dzonot, ovvero “acqua sacra“, che sono un tipo di grotta con presenza di acqua dolce. Sono davvero spettacolari..ed è fantastico nuotare in queste acque cristalline, a contatto pieno con una natura ricca e generosa.

Infine, da Tulum addentrandosi un po’ con la macchina all’interno è possibile visitare autentici villaggi maya, dove gli abitanti parlano ancora la lingua maya e sopratutto vivono ancora come si viveva secoli fa… ma di questo vi parlerò in un prossimo articolo. Seguitemi…