Chiedi chi sono oggi i Maya.
Un popolo che da sempre mi affascina. Quello dei Maya è un popolo antico, che si insediò nella Mesoamerica tra il 750 e il 500 a.c. : si tratta di un territorio che va dal sudest Messicano al Belize e al Guatemala.

I primi insediamenti coltivavano mais, fagioli, zucche e peperoncini, tutti alimenti che ancora oggi rappresentano la base della cucina messicana.
L’ultima città Maya cadde nel 1697. La classe elitaria maya era in grado di leggere e scrivere e sviluppò un complesso sistema di scrittura geroglifica che fu la più avanzata delle Americhe precolombiane.
I Maya svilupparono un sistema altamente complesso di calendari rituali e avevano una matematica molto avanzata. A partire dal 1511 cominciò la colonizzazione spagnola, e durò fino al 1697, quando cadde l’ultima rimanente città indipendente maya.
Dopo la conquista spagnola, la maggior parte delle caratteristiche della civiltà maya andò scomparendo. Tuttavia, molti insediamenti rimasero distanti dalle autorità coloniali spagnole e alcuni nuclei familiari poterono continuare a vivere autonomamente fino ad oggi.
La dieta maya a base di mais e fagioli è continuata, i mestieri tradizionali come la tessitura, la ceramica, la lavorazione dei vimini, continuano ad essere intrapresi ancora oggi. Le credenze dei Maya e il loro linguaggio si sono dimostrati resistenti al cambiamento, nonostante gli sforzi vigorosi dei missionari cattolici.  Il calendario rituale Tzolkin di 360 giorni continua ad essere in uso nelle moderne comunità maya negli altopiani del Guatemala e del Chiapas, e milioni di parlanti la lingua maya abitano il territorio in cui i loro antenati svilupparono la loro civiltà.

Questa premessa mi serve per parlare del villaggio Maya che sono andata a visitare vicino a Tulum.
Da Tulum siamo partite (sempre Chiara ed io) con la macchina, in direzione Cobà, e dopo circa 30 minuti siamo arrivate ad una rotonda. Abbiamo preso la prima strada a destra verso Cancun (su indicazione di un’amica di Chiara).
Dopo svariati Km in mezzo al nulla letteralmente (almeno 10-15 minuti di viaggio) siamo arrivate ad un piccolo villaggio Maya composto da pochissime capanne e una chiesa cristiana (una delle poche in zona).
Siamo entrate all’interno di una zona antistante una di queste capanne e abbiamo chiesto di Guzman (non sono sicura si scriva così il suo nome), uno sciamano che abita lì. Una persona molto gentile che ci ha fatto da guida nella visita al villaggio. Ci ha spiegato che nel villaggio vivono circa 200 persone, 20 persone in ogni capanna. Vivono seguendo i ritmi della natura, producendo tutto quello che consumano. Hanno galline, alberi da frutta, orti, producono 5 tipi di miele che chiamano “miele medicina” perchè ogni tipo serve a curare patologie differenti.
Al centro del villaggio c’è un “tempio”, costruito con canne di bambù e racchiuso dentro 4 alberi (1 in ogni punto cardinale). Al centro del tempio c’è un altare con sopra dell’incenso, e una statuetta di ossidiana.
Lì Guzman ci ha fatto un rito di purificazione, recitando parole in lingua maya.
Nel villaggio tutti parlano la lingua maya, solo pochi (tra cui Guzman) parlano spagnolo.
Poi ci ha accolto nella sua capanna, dove una donna stava cucinando le originali tortillas di mais maya, che poi ci ha fatto assaggiare con sopra uovo e spinaci…buonissime. Nella capanna c’erano altre 2 donne di età differenti: una molto più giovane e l’altra anziana (probabilmente nonna e nipote). Entrambe tenevano in grembo e cullavano un bambino: uno aveva 1 settimana di vita, l’altro 4 mesi.


All’interno della capanna dormono circa 20 persone: 2 o 3 per ogni amaca.. si avete letto bene, dormono in 2 o 3 dentro un’amaca!
In un angolo ho subito notato un altare ricoperto di statue della Vergine Maria, allora abbiamo chiesto a Guzman spiegazioni e lui ci ha detto che loro venerano sia la Vergine di Guadalupe, che alcune divinità Maya.. Wow ho pensato: trovo che sia di grande apertura mentale questa cosa…


A questo punto Guzman ha riunito tutti i bambini del villaggio (o quasi)…che si sono materializzati all’interno della capanna e hanno intonato un concerto di musica maya..che atmosfera incredibile, Chiara ed io eravamo incantate.
Infine siamo passate in una capanna successiva dove erano in vendita prodotti artigianali locali fatti da loro a mano.

E così si è conclusa la nostra visita al villaggio Maya.
Davvero un’esperienza unica e indimenticabile. Lo consiglio a tutti quelli che passano in queste regioni: Quintana Roo, e Yucatan.